qualcuno fa il furbo ( POCHI MA SEMPRE GLI STESSI) e sapendo di essere nel torto puntualmente risponde a qualsiasi nostro post come se il suo unico scopo sia quello di stare sulla tastiera a contrastarci senza argomentazioni credibili ma solo per i propri interessi
spesso parlano per frasi fatte: “saranno le tartufaie controllate a salvare il tartufo”
Noi crediamo che le tartufaie controllate cresciute a dismisura stiano invece distruggendo la libera cerca e la cava del tartufo e allora facciamo chiarezza.
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FACCIAMO CHIAREZZA PER I FURBI E PER GLI IGNORANTI.
I tartufai almeno la maggior parte sono persone che rispettano la natura e l’ambiente perchè sanno perfettamente che se zappano, se entrano con i fuoristrada nelle tartufaie, se vanno fuori stagione compromettono le tartufaie stesse che sono terreni tramandati da padre in figlio o scoperti consumando gli scarponi.
Le tartufaie controllate I titolari e conduttori, singoli o associati o consorziati ai
sensi dell’art. 4 della legge n. 752/1985, di terreni a vocazione
tartufigena possono richiedere alle province, agli enti gestori dei
parchi regionali e alle comunita’ montane il riconoscimento di
tartufaie controllate o coltivate esistenti su fondi in loro
possesso.
Noi come associazione crediamo che i proprietari possono fare la richiesta se aziende agricole e sfruttare il 10% di quella tartufaia per un massimo di 3 ettari.
che solo il proprietario dell’azienda agricola munito di tesserino possa accedervi oltre ai propri dipendenti regolarmente assunti con Contratto di lavoro.
inoltre nelle tartufaie controllate naturali oltre a lavori di miglioramento vanno immesse almeno 50 piante per ogni ettaro dentro la tartufaia o in prossimità.
Come associazione siamo fermamente contrari che singoli o associazioni affittino terreni da privati dove ci sono giè tartufaie naturali per sottrarli alla libera cerca (come se una persona invece di affittare una barca per andare a pesca nel lago si affitta direttamente il lago per andarci solo lui ed i suoi amici/associati ).
la legge 752del 1985 era nata per favorire gli agricoltori ed i proprietari terrieri e non i furbetti come in questi ultimi 10-15 anni sta accadendo ed è per questo che va rivista perchè in Italia si fanno le leggi ma i furbi sanno come aggirarle a proprio vantaggio e nello sfregio delle regole e della cultura millenarica insita nel tramandato mondo del tartufo.
Le tartufaie coltivate sono un’altra cosa e spesso chi ne è proprietario non sa nemmeno la differenza tra coltivata e controllata infatti li chi la condiuce può andare senza rispettare i calendari e senza avere nemmeno il tesserino che abilita alla ricerca, come coltivata si intendono tartufaie dove sono stati fatti impianti ex novo ovvero dove sono state piantumate almeno 200 piante micorizzate ad ettaro-
a noi che si facciano tartufaie coltivate siamo felici perche ogni albero che viene piantato da un apporto di ossigeno e può aiutare a salvare il microclima e il pianeta oltre che il tartufo.
INFINE COSTORO LI INVITIAMO AD AVERE RISPETTO PER IL LAVORO DI PROMOZIONE E DI TUTELA DEL TARTUFO CHE COME ASSOCIAZIONE NAZIONALE TARTUFAI ITALIANI FACCIAMO, CON I BAMBINI DELLE SCUOLE NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE, CON LE GUARDIE ECOLOGICHE VOLONTARIE, CON LE PERSONE DISABILI PROMUOVENDO LA NOSTRA CULTURA IN OGNI ANGOLO DEL MONDO E IN PARLAMENTO, SENZA AVERE SOVVENZIONI DA NESSUNO. PERCHE’ COME ASSOCIAZIONE SIAMO MOSSI DALLA PASSIONE E NON DAL CALCOLO
per questo vi invitiamo a sostenere la nostra petizione che sta crescendo giorno dopo giorno. clicca qua sotto
http://chng.it/bHtHVGbJ