Milano, 11/11/2021
Il presidente dell’Associazione Nazionale Tartufai Italiani ha depositato oggi 11 novembre 2021 un esposto nei confronti di Flavio Briatore dopo il video in cui mostrava tartufi Bianchi di Alba.
Dopo le continue lamentele dei tartufai piemontesi,si e’ recato al comando Carabinieri per la tutela della Salute ( N.A.S.) a denunciare l’insopportabile video.
Il 2021 è l’anno più nero della storia della cerca del tartufo ha dichiarato Germani, perché il tartufo per crescere ha bisogno delle piogge e da maggio a settembre c’è stata una siccità senza eguali
Alle persone va detta sempre la verità ovvero che non tutto si può comprare con i soldi, essendo il tartufo un fungo ipogeo ha bisogno di acqua.
I cambiamenti climatici e l’assenza di piogge, purtroppo hanno compromesso la cerca del tartufo in Italia e in questi ultimi anni ce ne è sempre di meno: tanto è che se vengono cavati sono raramente di pezzature importanti. La nostra terra fino a qualche settimana fa era spaccata dalla siccità e polverosa.
Questo lo sanno bene tutti i tartufai, un po’ meno gli avventori del Billionaire che pensano di mangiare tartufo cavato ad Alba solo perché è infiocchettato.
Quei tartufi tutto sono meno che Italiani, saranno Sloveni o Rumeni e sfido chi li ha venduti a dimostrare il contrario.
Non è il fiocchetto che li cinge la garanzia di tracciabilità a poter dire che sono raccolti ad Alba da tartufai delle Langhe o del Roero, i trifulaù piemontesi ben sanno che quest’anno tartufi così non ce ne sono e sono rarissimi, la stessa cosa la sa chi lavora nel settore, l’Italia non a caso è il primo importatore al mondo di tartufi che successivamente vengono trasformati o diventano Italiani e venduti a inconsapevoli avventori.
Continua Germani, “ sono rammaricato per la perdita di credibilità di commercianti o fiere che per fare a tutti i costi profitto diventano complici di queste truffe”.
Prosegue Germani, Truffle in francese si scrive “truffe”, in spagnolo “trufa”, e non basta dire tartufo di Alba per garantire la provenienza e la tracciabilità, molti purtroppo mangeranno inconsapevolmente tartufo estero spacciato per italiano. La differenza? La qualità, il sapore, l’aroma e non è poco.
Per questo motivo mi sono recato in Questura, chiedendo che ravvisino ogni ipotesi di reato nei confronti di Briatore e del commerciante che ha venduto quei tartufi come italiani, Non voglio colpire nessuno solo ridare dignità ad una passione e professione millenaria, perché è facile dire “tartufo di Alba” quando nessun sistema di tracciabilità garantisce realmente la provenienza al consumatore. Soprattutto in questa stagione.
Come Presidente dell’Associazione Nazionale Tartufai Italiani sono disponibile qualora Briatore togliesse quel video nel rispetto del tartufo italiano a portare lui ed i suoi avventori a cercare tartufo Bianco ( tuber magnatum pico) nel nostro splendido paese. Il pranzo lo offriamo noi, ma a base di Tartufo Italiano. Un po’ più piccolo di quello che mostra ma molto più profumato e da un sapore inconfondibile, dal sapore italiano.
In allegato la denuncia depositata questa mattina ai NAS
Associazione Nazionale tartufai denuncia briatore.pdf